Ciao ciao Portorose, ciao ciao Pirano, ciao ciao mare. Noi si ritorna più all’interno per vedere cose che voi umani….che perlomeno io non avevo mai visto 😀 Usciti dall’autostrada ci ritroviamo in mezzo alle colline, strade strette, curve che mi ricordano un po’ la zona qui attorno a Klagenfurt. Sapevo che saremmo andati a vedere un castello, ma non mi sono informata più di tanto prima perchè volevo l’effetto sorpresa. Appena arrivata davanti al castello di Predjama ci ho messo un po’ a capire che la struttura fosse letteralmente costruita dentro una grotta 😮 Effetto sopresa sì, eccome! Da quando ci siamo messi a ristrutturare casa diciamo che ho un occhio più attento per quello che riguarda mattoni, cemento, malta e non ho potuto che apprezzare l’opera umana nella costruzione di questo castello.
Armati di guida sotto forma di citofono, esploriamo le varie stanze del castello e scopriamo la storia di Erasmo di Predjama che aveva trovato rifugio nel castello per essere poi tradito dal suo servo…altrimenti, come potete immaginare, il castello di Predjama sarebbe inespugnabile, dotato anche di passaggio segreto per fuga last-minute!
La visita purtroppo è breve perchè come al solito i tempi sono stretti e il programma è fittissimo. Prossima tappa: grotte di Postumia, dove invece rimango senza parole ad ammirare le meraviglie della natura. Le foto non rendono giustizia ma neanche un po’, la visita alle grotte è MAGICA. La prima parte del percorso di circa 5 km lo si fa a bordo di un trenino, poi si prosegue a piedi per circa 1 km accompagnati da una guida che spiega un sacco di cose sulle grotte e sulla loro storia, per poi ritornare di nuovo con il trenino. La temperatura nelle grotte è costante (10 gradi), quindi è bene vestirsi in modo adeguato. La visita a piedi è inoltre “senza barriere”, non ci sono scale e la superficie è completamente antiscivolo nonostante l’alto tasso di umidità (ironia della sorte, nei bagni invece ho quasi preso una bella culata perchè lì i pavimenti non sono antiscivolo ahahaha).
Dopo una mattinata piena di azione lo stomaco inizia a brontolare, non trovate? A circa mezz’oretta di macchina dalle grotte si trova non un ristorante qualunque. Il castello di Zemono nei pressi di Vipava é dimora dello chef Tomaz Kavcic, uno degli chef di punta sloveni che non lascia niente al caso. Avvolti in un’atmosfera elegante ma rilassata, iniziamo la nostra esperienza gastronomica con del finger food all’apparenza semplice ma con elementi complessi e studiati. La scatoletta in latta contenente il mais 4 ways, come direbbero nei vari Masterchef, é stato il primo highlight del pranzo: polenta di mais, mais grigliato, mais bollito e, che domande, pop corn 😀
Ci spostiamo al tavolo per il pranzo vero e proprio, che comincia con del pane fatto in casa e una crema delicatissima di rafano, mele e yoghurt – talmente delicata che anche chi non apprezza il rafano non avrebbe niente da ridire. Altro highlight: il brodo di carne. No, non un semplice brodo tipo minestrina. Il prodotto finale, il brodo in sé, é servito in una fialetta adagiata nel foro di un piatto di legno che ricorda una tavolozza e che Kavcic ha commissionato proprio per questa ricetta. Due pezzi di manzo morbidissimo avvolti in verdure essiccate e accompagnati da pomodoro, prezzemolo e carota in versione concentrata. Il vero teatro peró arriva con i dolci: giá il fatto che di dolce ce ne aspettavamo uno e alla fine sono stati 3 ci ha fatto piú che sorridere 🙂 Il gin tonic al cucchiaio é il momento clou, dove l’esperienza sensoriale diventa completa grazie al profumo inebriante di ginepro sprigionato dall’azoto liquido versato dai camerieri.
A malincuore lasciamo Tomaz, i gentilissimi camerieri e la sua simpaticissima moglie e ci dirigiamo nel cuore di Vipava, un paesino idilliaco con stradine strette, vecchi edifici e un pittoresco fiume, conosciuto per la qualitá dei suoi vini. Ed é proprio da qui che cominciamo una serie di degustazioni, in particolare di piccoli produttori, nonché giovanissimi che credono nell’agricoltura non di massa e nella qualitá delle materie prime, come i produttori di Lepa Vita e Barkola.
Giovanissima é anche Karolina, che insieme alla sua famiglia gestisce un camp site nel giardino della casa dei suoi genitori adattato per essere completamente a norma di legge. Iniziato quasi per gioco, il KAMP VRHPOLJE si trova in una zona strategica, dalla quale si possono raggiungere le maggiori attrazioni della Slovenia. Oltre al campeggio, Karolina & co. hanno abbondanti viti con cui producono dell’ottimo vino che abbiamo potuto gustare assieme alle deliziose frittate alle erbe spontanee locali preparate dalla sua mamma. E guardando Karolina mi rivedo un pochino e li ammiro tantissimo. L’unica cosa che mi manca é il trattore 😀
Lettori del nord-est, se avete bisogno di idee per ponti vari…eccovi serviti 😀 La Slovenia é veramente un posto tutto da scoprire!