Sformato di bulgur e carne con tahina – Open kibbeh

E’ da un po’ che guardo la mia raccolta Lightroom nel vano tentativo di cancellare UN SACCO di foto e arrivo a loro. Le cancello? Le tengo? Tutto sommato non mi dispiacciono. Foto fatte alla veloce ma che sul serio non mi dispiacciono. Non perchè siano particolarmente belle, anzi, ma perché più le guardo più mi rendo conto di quanto infotografabile fosse questa cosa che ho cucinato. Ancora una volta vi porto una ricetta di Ottolenghi, uno sformato di bulgur e carne con tahina , quindi partiamo già da ottimi presupposti: sarà buonissima.

Tante volte però le cose più buone sono infotografabili, e se poi avete la grazie elefantesca che ho io nel food styling allora siete proprio messi bene 😀 Contradditemi pure se le foto proprio non vi piacciono, ma date una possibilità a questa ricetta!

Tratta da Jerusalem, mi ha sempre incuriosita perché é da un po’ che voglio fare i kibbeh – delle specie di polpette a base di bulgur e carne ripiene e poi fritte in copioso olio (fritto <3). Detta così sembra una roba da niente, ma una volta mi é capitato di vedere un video di una signora che li faceva, la manualità con cui lavorava l’impasto, con cui formava i piccoli scrigni che avrebbero ospitato il ripieno era disarmante. No, la mia grazia elefantesca non ce la può fare – così la ricetta di Ottolenghi ha fatto sì che anche io potessi godere del gusto del kibbeh senza la necessaria manualità. Come scrive anche lui, questa ricetta é poco tradizionale, ma gli elementi ci sono tutti. Ho sostituito la carne di agnello con quella di manzo perché non la trovo facilemente, ma sapori e consistenze sono le caratteristiche di questo che in italiano lo chiamerei sformato, un piatto particolare che ci siamo gustati in una domenica di….forse era ancora Novembre. Mi lancio solo adesso a pubblicarla perché il 2018 é l’anno in cui mi lancio, io ho deciso. Ma non dal balcone (che non ho), solo in cose belle!