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Halva – dolce a base di tahini

Febbraio 7, 2017

Un dolcino da té. Un dolcino per quando hai voglia di qualcosa di buono.

Non va in forno, non é da cuocere. Una di quelle cose veloci che piacciono a tutti, pure a me, che spesso tendo a ipercomplicarmi la vita.

Halva si chiama questo dolce, l’avevo giá mangiato svariate volte, comprato nei negozi turchi in una vaschettina di plastica senza sapere esattamente cosa fosse, ma era nello stesso scaffale con le mie adorate Turkish Delight e DOVEVA essere buono per forza.

Ora lo so cos’é e lo posso anche dire a voi 🙂

Partiamo dall’inizio peró, dovete sapere che finalmente il libro Cook for Syria ha un suo spazio riservato nella mia collezione di libri di cucina. Libro tanto atteso, ordinato prima di Natale, giá tutto esaurito e che mi sognavo di notte. Un libro la cui idea di fondo é di raccogliere ricette e foto donate per il libro e organizzare eventi incentrati sul cibo (ricette siriane e di ispirazione siriana)  per raccogliere fondi e aiutare i bambini colpiti dalla crisi in Siria. Si sa, il cibo unisce e questa iniziativa ne é la dimostrazione.

Il libro propone ricette a dir poco fantastiche e passo almeno mezz’oretta al giorno a sfogliarlo e pianificare/sognare la mia prossima ricetta. Vi anticipo giá che i prossimi post saranno proprio altre ricette dal libro, da cui proprio non riesco a staccarmi 😉 La prima che ho deciso di fare é stata proprio questa, Halva, un po’ perché la ricetta é facilissima e non richiede tanti ingredienti e passaggi, é facilmente personalizzabile e, last but not least, mi é venuto in mente cosa fosse quel dolce comprato in vaschettine di plastica causandomi uno di quei “ah! ah! moments”.

Se dovessi paragonare questo dolce a qualcosa di piú conosciuto, vi direi che potrebbe quasi essere un torrone. La consistenza che sono riuscita a riprodurre ricorda appunto quella del torrone morbido. In realtá dovrebbe essere un po’ piú sbricioloso, forse l’aggiunta del miele ha modificato la consistenza o forse non ci ho messo abbastanza olio di gomito con la frusta. Poco importa, con questo dolce penso non ci siano cose troppo giuste o cose troppo sbagliate. E´ una piccola coccola da gustare con il té o quando vi sentite in calo di zuccheri ed energie <3

La ricetta originale con pistacchi é di Itab Azzam e Dina Mousawi, autrici anche del libro Syria: Recipes from Home.

Halva - dolce a base di tahini

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Serves: 8 Cooking Time: 25 minuti

Ingredients

  • 100 g zucchero
  • 100 g tahini
  • 35 g acqua
  • 30 g mandorle intere, tagliate grossolanamente
  • 1 cucchiaio di miele di bosco Mielizia

Instructions

1

Mettete lo zucchero e l'acqua in un pentolino, fate bollire a fiamma moderata per circa 10-15 minuti fino a quando avrete uno sciroppo di una consistenza a metá tra l'acqua e il miele.

2

Togliete dal fuoco e fate raffreddare per qualche minuto.

3

Aggiungete il tahini e il miele e mescolate il tutto con una frusta per circa 5 minuti (fatevi aiutare da qualcuno con le braccia forti se necessario!).

4

Aggiungete 2/3 delle mandorle all'impasto e mescolate bene.

5

Prendete un contenitore di plastica (io ne ho usato uno quadrato non molto grande che uso per portarmi il pranzo in ufficio :)) e distribuite il resto delle mandorle di mandorle sul fondo.

6

Versate il composto al tahini nel contenitore e appiattite il tutto aiutandovi con un cucchiaio.

7

Lasciate riposare per un paio d'ore.

Se rifate una ricetta dal mio blog scattate una foto, usate l’hashtag #marziafinedining e potrete essere ripostati sulla mia gallery!

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  • Alessandra
    Marzo 7, 2017 at 14:41

    Che meraviglia, Marzia!
    In effetti sembrano proprio dei piccoli torroncini e mi fanno una gola… 😀
    Li proverò e probabilmente me ne innamorerò e dovrò anche io comprarmi il libro, visto che stai tirando fuori delle ricettine una meglio di un’altra 😀

  • Tartufini alle carote e nocciole | Marzia Fine Dining
    Giugno 8, 2017 at 11:00

    […] di avervi già parlato del libro Cook for Syria in un paio di post (tipo qui e qui) e proprio grazie a questo libro ho scoperto Itab Azzam e Dina Mousawi, di cui ho […]

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